La prima cosa da dire su newsvine è che non mi riesce di scriverlo correttamente.
È da un po’ di tempo che ho l’impressione di stare diventando leggermente dislessico e se così fosse, newsvine mi darà il colpo di grazia, mi dimentico sistematicamente la “s”.
Ma passiamo a riflessioni più importanti: cos’è newsvine?
Un giornale online. Aggiungete “folksonomy”, “social” e “ajax” per renderlo web2.0 compliant ed avete il concetto ben evidente.
Gli utenti hanno la possibilità di scrivere news o segnalare link, di gestire l’archivio del tutto, commentare, dare una pompatina alle news per mandarle in prima pagina in stil digg.com e di gestire un proprio editoriale online.
Se ci pensate bene non è minimamente differente da slashdot, dove un utente può segnalare news e votarle, gestire il proprio blog online e decidere cosa va in prima pagina.
Ma sembra che fornire un focus differente (cioè far sembrare il tutto come un media di tipo blog/giornalistico@web2.0 e non come news4nerds@web1.1) sia sufficiente a dare un risultato molto differente.
Una cosa interessante è che quelli di newsvine mi hanno fatto scoprire il simpatico neoacronimo JSS, cioè quella cosa che moltissimi siti (tra cui scrive.it, 43things etc) forniscono, ovvero sputa fuori un javascript invece di un feed rss e permetti alla gente di metterselo nel sito.
Se ci pensate bene è quella cosa che nel web1.x si chiamava “newsticker”.
Ma torniamo a newsvine: l’impressione è che il meccanismo debba ancora andare a regime. Se per gli ambiti della cronaca sembra che la gente effettivamente scriva news, per gli ambiti più geek l’impressione è che ci sia una certa suddivisione tra chi la notizia cerca di crearla e quelli che si limitano ad usare newsvine come una sorta di del.icio.us.
Credo ci sarà bisogno di vedere come andranno le cose, ma senz’altro l’idea è buona. Certo, mi chiedo che ne pensino gli indimediani che questa cosa la fanno da anni.
